Progetto dell’ ape resiliente alla Varroa applicato per il Miele “The Queens”
Fin dal primo anno di questa nostra attività ci siamo accorti che le api dell’Isola del Giglio avevano qualcosa di particolare.
Infatti, i primi due sciami che avevamo acquistato fuori dall’Isola, dopo la prima estate mostrarono subito i primi segni di difficoltà ad adattarsi a questo territorio. Nonostante i trattamenti ed il blocco di covata, la Varroa aveva indebolito irrimediabilmente le due famiglie. Una morì a settembre e l’altra nel marzo successivo. Quasi contemporaneamente alla morte della seconda famiglia recuperammo uno sciame selvatico che si era posato su una pianta proprio difronte al nostro apiario ormai orfano. La regina non era segnata ed intorno a noi non c’erano altri apiari. Da lì la certezza che si trattava di uno sciame selvatico. Da quello abbiamo fatto discendere quasi tutto il nostro apiario.
Nel frattempo abbiamo notato un comportamento molto interessante: osservando il portichetto dell’arnia capitava spesso di vedere api che
pulivano altre api, con cura ed attenzione. Allora pensammo che se queste famiglie vivevano allo stato selvatico senza trattamenti vari avrebbero potuto farlo anche dentro le nostre arnie. Così, di anno in anno, abbiamo diminuito i trattamenti alle arnie.
Il 3° anno già evitavamo completamente il blocco di covata e praticavamo un solo trattamento di ossalico a dicembre. Il 4° anno abbiamo sospeso ogni tipo di intervento contro la Varroa su 3 arnie ed il 5° anno (2021) abbiamo fatto un solo trattamento a 3 arnie. Dopo tutte queste operazioni abbiamo potuto notare che paradossalmente le api che venivano trattate con l’acido ossalico avevano un minor sviluppo.
Durante questi anni abbiamo anche osservato che l’uso di nutrizioni di sostegno che non fossero il miele immagazzinato dalle stesse api, permetteva alla famiglia di superare i periodi più critici ma, alla lunga, le rendeva più deboli.
Quindi in contemporanea alle operazioni di sospensione dei trattamenti abbiamo deciso di rinunciare a parte raccolto annuale, togliendo gli ultimi melari entro fine maggio in modo da permettere alle api di crearsi le proprie scorte per i periodi più critici.
Infine, lo sviluppo delle famiglie nel periodo pre-melario viene fatto a favo completo di covata solo su metà dell’arnia. Anche questa soluzione penalizza in parte il raccolto, ma ci permette di avere api e famiglie forti.
Operando in questo modo abbiamo avuto modo di apprezzare i moltissimi benefici in termini di qualità di vita per le nostre famiglie e una notevole qualità del miele prodotto. Comunque non sosteniamo che le nostre api siano senza varroa. La Varroa ormai fa inevitabilmente parte di tutti gli apiari.
Vogliamo invece dimostrare che, se la famiglia è già di suo portata ad un certo grado di pulizia e noi non la mettiamo in crisi con trattamenti o sfruttandola troppo per la produzione, questa riuscirà a gestire da solo questo parassita e, proprio come succede oggi sull’Isola del Giglio, sarà in grado di vivere in autonomia anche allo stato selvatico.
Cosa che ormai non succede quasi da nessuna altra parte della nostra penisola…
Agnelli Alessio
Insegnate ai vostri bambini quello che noi abbiamo insegnato ai nostri figli: che la Terra è nostra madre. Tutto ciò che di buono arriva dalla Terra arriva anche ai figli della Terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su sé stessi. Noi almeno sappiamo questo: la Terra non appartiene all’Uomo, bensì è l’Uomo che appartiene alla Terra”. Capo Indiano al Presidente degli Stati d’America del Nord Franklin Pierce
Il Programma “L’uomo e la biosfera”
Man and the Biosphere
MAB, è un programma scientifico intergovernativo avviato dall’UNESCO nel 1971 per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile.
Il Programma MAB include al suo interno le Riserve della Biosfera, che comprendono ecosistemi terrestri, marini/costieri o una combinazione degli stessi.
Le Riserve promuovono attività di cooperazione scientifica, ricerca interdisciplinare e sostenibilità ambientale nel pieno coinvolgimento delle comunità locali, pertanto rappresentano esempi di best practice nell’ottica dello sviluppo sostenibile e della interazione tra sistema sociale e sistema ecologico.
La Riserva della Biosfera MaB UNESCO Isole di Toscana sta realizzando un “Atlante dei prodotti della riserva” per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari ed il nostro miele ne fa parte.